Nessun
senso ovvero la vita.
Spegnere
la vita.
Due
dita.
Pollice
e indice.
Di
saliva bagnati.
Una
fiamma fanno appassire.
Buio.
Bruciava
calore.
Poi
freddo di quello che ti fa pensare.
Col
vento però è ancora meglio.
Introspettivo.
Il
fruscio ascoltano le orecchie.
Ruscelli
osservano gli occhi e ranocchie.
Andare
avanti senza arrestare.
Oppure.
Quel
prato.
Un
albero.
Stop.
Passo
passo passo passo passo.
Seduto
appoggiato.
Schiena
ingrumita di corteccia.
Stagno.
In
vicina lontananza scambiano battute di sorrisi.
Davanti
a me.
Solo.
Click.
Abbassare
un cubo di tendaggi neri spessi.
Tutt’intorno
a me.
Sposto
quello sopra la mia testa.
Il
cielo si vede alzando il volto.
Unica
cosa che non mi hanno tolto.
Mercoledì,
25 gennaio 2017
scritto di Marco Ziglioli
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